Proteso sul Mar Tirreno e naturale braccio Nord del Golfo di Olbia, Capo Figari è un aspro promontorio di rara bellezza. Il territorio calcareo, capace di entusiasmare con le sue scogliere a picco sul mare, fa parte del comune di Golfo Aranci, nato poco più di un secolo fa grazie alla costruzione del porto e alla pescosità dei suoi mari.
Lo stesso nome del paese si fa infatti risalire ai ‘ranci’, che nel dialetto locale significa ‘ granchi’, di cui i fondali erano particolarmente ricchi. Ma tutto il territorio è un paradiso di fauna e flora, di colori e profumi, di scogli e arenili in grado di emozionare. I turisti in arrivo dal mare subito scorgono il solitario isolotto di Figarolo, sperone calcareo di forma piramidale ingentilito da lecci e olivastri e abitato da mufloni. Gli stessi che abitano il promontorio, mentre dall’alto osserva vigile il falco pellegrino.
Al suo occhio sfuggono tuttavia le bellezze dei fondali: spugne e gorgonie, stelle e ricci, aragoste, astici, cicale; e ancora cernie, ricciole, murene… un pozzo di meraviglie per gli appassionati di immersioni. A completare il panorama ecco i delfini, che, attratti dall’impianto di acquacoltura ivi presente, non di rado si esibiscono in salti acrobatici davanti all’isolotto.
Tra i punti di forza del borgo marino vi sono ovviamente le numerose spiagge, tutte bellissime. Chi non ha voglia o possibilità di spostarsi può usufruire di prima, seconda, terza, quarta e quinta spiaggia, prossime al centro abitato. Percorrendo alcuni chilometri si aprono scorci mozzafiato: Cala Moresca, nascosta tra rocce e verdi ginepri; Sos Aranzos, chiusa da scogliere coperte dalla macchia mediterranea; Terrata, piccola e riservata; Spiaggia Bianca, col basso fondale davanti e le dune alle spalle; Cala Sabina, tra le più belle della Gallura.
Il pozzo sacro di Milis, con lunga scalinata e cupola di quasi 10 metri, conferma che la zona era frequentata già dall’età nuragica. Più recenti le testimonianze archeologiche di Figarolo, dove si trovano i resti di un’antica villa romana, e dei fondali adiacenti, che celano un galeone di epoca imprecisata. All’apice del promontorio che nel 1928 Marconi scelse per inaugurare il suo ponte radio con Rocca di Papa spicca invece la chiesetta di Nostra Signora del Monte, eretta come ex-voto da alcuni navigatori scampati al naufragio. Non tutti furono così fortunati: non lontano infatti ecco il cimitero degli inglesi, dove un tempo venivano seppelliti gli uomini periti in mare.
La località è cresciuta insieme al porto, ormai diventato il secondo accesso via mare della Gallura. Nel centro si erge la chiesa di San Giuseppe, nota alle cronache per la comparsa su una parete di misteriose macchie che sembrano creare l’immagine di Padre Pio. Percorrendo via Libertà si può fare shopping nei negozi di artigianato, tra i quali spiccano quelli dedicati al corallo, e di prodotti tipici. Chi invece preferisce degustare sul posto usufruisce di un'ampia scelta di ristoranti specializzati nella cucina di mare. E legato all’antica tradizione marinara è anche il piatto tipico della località: la zuppa di pesce alla golfoarancina. Con gli stessi presupposti è nata la festa più nota di Golfo Aranci: la sagra del pesce, organizzata per Ferragosto, prevede anche una processione a mare.